Contro l’egemonia del presente

 

Editoriale U+D 21

di Giuseppe Strappa

Forse uno dei cambiamenti più rivoluzionari in corso nella nostra vita quotidiana è la scomparsa della carta stampata. Una sparizione non progressiva, come è avvenuto nel passato per tutti i cambiamenti epocali, ma rapidissima, che si sta consumando in pochi anni, a cominciare proprio dalla Cina, dove l’informazione è già quasi completamente digitale e dove pure la carta stampata era nata attraverso secoli di esperimenti. Da noi, solo nell’ultimo anno, i più importanti giornali nazionali, già in forte calo da tempo, hanno perso il 10% delle vendite e in molti concordano che il 2040 sarà la data estrema della loro vita. Alle biblioteche, deposito di memorie e saperi, si vanno sostituendo le memorie removibili che registrano quello che sta avvenendo nello spazio di pochi anni, forse mesi, e che possono essere eliminate con pochi click, liberando spazi virtuali per informazioni più urgenti. L’operazione naturale di “archivia- re” i dati che sono stati acquisiti, a fronte della loro enorme quantità, è sostituita dall’atto del “salvare”, proteggere dalla perdita di memoria invasa da un eccesso di informazioni.
Questa forma d’informazione affidata ai dispositivi elettronici, il distacco dalla materia che assicura la continuità nel tempo, sembra definitivamente decretare il dominio del contemporaneo, di quello che sta accadendo su quello che è accaduto o che accadrà.

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