L’universo organico di Saverio Muratori

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Dell’opera di Saverio Muratori, magma vastissimo e denso,
poderoso quanto oscuro in alcune parti, ogni definizione rischia
di ridursi a semplificazione, ogni lettura cogliere un aspetto
limitato e particolare1. La costante che sembra ricondurre a
unità questa costruzione labirintica è la sua epica visionaria, la
fede nella possibilità di edificare un mondo condiviso, costituito,
come ogni buona architettura, di parti collaboranti, non al di
fuori, ma al di sopra del singolo individuo, smarrito e orfano
della cognizione sintetica e spontanea del mondo.
La forma di questa fiducia messianica, il suo aspetto visibile,
scaturisce da una lettura contemporanea del classicismo contrapposto
alla deriva tardo-romantica che egli vede risorgere dalle
ceneri dell’individualismo dei pionieri della modernità. Non è,
dunque, affatto inaspettato che egli ricerchi, almeno dagli anni
‘40, la permanenza dello spirito classico in quell’architettura
nord-europea che sembrava aver conservato i veri principi della
nozione di organismo in un contesto internazionale in cui il
termine andava assumendo significati diametralmente opposti,
di matrice wrightiana, ai quali aveva contribuito, in Italia, la
fondazione dell’Associazione per l’Architettura Organica fondata
da Zevi, Piccinato e Radiconcini nel 1945.
Come la distanza aveva permesso alla Germania medievale di
preservare la purezza del latino, ormai corrotto sulle sponde del
Mediterraneo, così l’architettura nord-europea dei primi decenni
del XX secolo sembrava esprimere, nella lettura di Muratori, una
nuovissima e non contaminata evocazione dello spirito classico.
Una classicità che dell’antico, in realtà, non ripeteva affatto le
forme. Le architetture di Böhm, Bonatz, Asplund, tra le poche
che Muratori porti ai suoi studenti ad esempio positivo, “sebbene
inadeguate alle premesse”2, sono fondamentalmente pesanti e
murarie, con strutture portanti e chiudenti, apparentemente le
più lontane dalla classicità della civiltà greca, dalla leggerezza
e trasparenza del sistema piedritto-architrave.
Esse sono, tuttavia, classiche proprio per le ragioni che la
ricerca solitaria di Muratori trova nell’ordine antico ………

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