Lab. Laurea

cm-gregoriano-territorio-1Laboratorio di Laurea A. A. 2008-2009

Laboratorio di tesi di laurea sulla citta’ di Castel Madama

Collegio dei docenti:

Giuseppe Strappa, Progettazione architettonica e urbana (coordinatore)

Manlio Vendittelli, Pianificazione territoriale

Francesca Esposito, Restauro urbano

Paolo Carlotti, Caratteri degli edifici e morfologia urbana

Finalità e metodo

Obiettivo del Laboratorio di tesi su Castel Madama è lo studio territoriale, urbano, tipologico, progettuale della città e del suo intorno che preveda la lettura della realtà costruita come componente indispensabile del progetto di architettura.

Questo fine verrà perseguito attraverso una serie di studi successivi e coordinati:

§la lettura del processo formativo dell’organismo territoriale, urbano, aggregativi e dei tipi di edilizia di base di Castel Madama anche attraverso la comparazione con le matrici individuabili nei tessuti di insediamenti laziali di carattere affine;

§la lettura del processo formativo dei tipi di edilizia specialistica (case a corte insulizzate, palazzi ed embrionali forme di palazzo, chiese);

§la lettura del processo formativo delle forme di aggregazione tipica (tessuti);

§lo studio dei caratteri dei tipi edilizi di base e specialistici in base alla sequenza delle trasformazioni tettoniche: materia, materiale, elemento, struttura di elementi, organismo di sistemi;

§il progetto di risarcimento della forma urbana contemporanea di Castel Madama;

§lo studio comparativo fra il processo formativo della città di Castel Madama e città analoghe per fase storica di formazione ed area culturale.

Il progetto finale, come continuazione di un processo in atto e (quindi) applicazione delle nozioni acquisite attraverso la lettura tipologico-processuale,avrà quali principali obiettivi:

il master plan generale che individui un nuovo assetto del territorio compatibile con il proprio processo formativo e sostenibile in termine di risorse ambientali;

il recupero edilizio/architettonicodi alcune zone degradate della città (restauro urbano);

la ricostruzione di parti traumatizzate da demolizioni o interessate da interventi recenti (v. le aree di accesso alla città: piazza Dante e piazza Garibaldi) che ne hanno compromesso il carattere, ovvero che non abbiano suggerito soluzioni congruenti;

il progetto di sistemazione della zona pomeriale del nucleo fortificato.

Il progetto esemplare di una parte della nuova espansione come risarcimento della forma urbana.

Strumenti

Cartografia: sarà impiegata oltre alla cartografia edita dalle istituzioni (PRG ecc.) anche quella elaborata nello scorso Laboratorio di Sintesi finale (ovviamente citando fonti ed autori). Alcune parti di tessuto non rilevate saranno interessate da un sintetico rilievo diretto da eseguirsi in loco.

L’elaborazione della pianta dei piani terra della città, con la ricostruzione dell’attuale assetto del costruito, consegue il fine di dotarsi di un efficace strumento di lettura del tessuto indispensabile alla progettazione del “nuovo” inteso quale processo di continuazione dell’esistente.

Per la ricostruzione delle fasi di trasformazione della città sarà inoltre impiegata la cartografia storica, i documenti d’archivio e la notevole bibliografia di studi sull’argomento.

Organizzazione

Il laboratorio prevede un numero massimo di sei studenti ai quali verranno assegnati tre temi (da concordare) per ogni gruppo di due studenti.

I docenti del laboratorio seguiranno i Laureandi in modo collegiale o individuale, secondo le necessità e secondo le proprie specifiche competenze.

Il progetto sarà individuale e coordinato con gli obiettivi individuati dal laboratorio.

Gli studenti interessati debbono inviare un breve curriculum (una cartella) con l’indicazione dei motivi dell’interesse al tema e delle capacità acquisite in materia al seguente indirizzo e.mail : gstrappa@yahoo.com entro il mese di settembre.

Gli studenti che parteciperanno al laboratorio debbono impegnarsi a seguire assiduamente le indicazioni della docenza e frequentare le revisioni con cadenza settimanale.

Catasto gregoriano

SCHEDE MURATORI, LIBERA, AYMONINO di Giancarlo Galassi

di Giancarlo Galassi

1.Saverio Muratori  Nell’edificio di Muratori al Tuscolano [1952] la casa in linea tipologicamente consolidata si adegua a quell’importante conquista funzionale dell’architettura moderna che è il doppio affaccio trasversale verso l.go Spartaco e verso il parco degli acquedotti. L’esile corpo di fabbrica e la rigida composizione seriale danno l’opportunità di troncare di netto gli edifici le cui testate , senza soluzioni angolari, svettano come torri.

2. Adalberto Libera  Nell’aggregazione di case in linea del Villaggio Olimpico di Libera [1960] il problema della soluzione angolare viene ovviato dalle scale e dai ballatoi di distribuzione che agganciano i diversi corpi di fabbrica. Per il tipo “linea” questo piccolo quanrtiere si pone come il più asintoticamente lontano dal contesto della città.Vie piazze nodi poli, ovvero le parole del linguaggio urbano, scompaiono del tutto di fronte all’invasiva trama territoriale degli alloggi.

3. Carlo Aymonino  Compositivamente antitetica rispetto alle “linee” di Muratori e Libera, la “palazzina” si configura come uno pseudo tipo di casa in linea: questa in via Arbia è di Carlo Aymonino [1960]. La stecca di linee si dequantifica della parte centrale riducendosi alle sole soluzioni angolari “a elle” annodate dal corpo scala. Il tessuto viario è indipendente dai corpi di fabbrica. All’interno degli “isolati”, di dimensione simile a quelli della città storica, il regolamento edilizio, rispettato al centimetro, determina distacchi di circa 12 metri privatizzati da angusti “giardini” pertinenti ai piani terra e dalle rampe di accesso alle autorimesse. In una sua variante moderna ecco di nuovo la maledetta “rue corridor” di Papà Corbu: come nei casamenti ottocenteschi dell’Esquilino solo metà degli alloggi affaccia su strada (di dimensioni appena maggiori dei distacchi), i restanti sono costretti ad aprire le finestre sugli orizzonti limitati delle aree di risulta.