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MATERIA MATERIALE COSTRUZIONE

SAPIENZA, UNIVERSITA DI ROMA FACOLTA DI ARCHITETTURA “VALLE GIULIA” MATERIA MATERIALE COSTRUZIONE

Inaugurazione della mostra dei lavori del Laboratori di Sintesi finale del prof.Giuseppe Strappa: Lettura e progetto dell’organismo urbano di Castel Madama a.a. 2007/8

Introduce      Benedetto Todaro preside della Facoltà di Architettura “Valle Giulia” Presentazioni di Michele Civita, assessore alle Politiche del Territorio e Tutela Ambientale della Provincia di Roma Giuseppe Salinetti sindaco di Castel Madama Conferenza di Alessandro Anselmi Coordina      Giuseppe Strappa Intervengono:  Carmen L. Guerrero (University of Miami), Franco Cervi   (presidente della Co.Tra.L. Compagnia Trasporti Laziali) i coordinatori dei seminari del Laboratorio: Alessandro Camiz, Paolo Carlotti, Alessandro Franchetti Pardo, Nicola Saraceno Martedì 20 gennaio 2009, alle ore 9,30 Aula Fiorentino Facoltà di Architettura “Valle Giulia” via A. Gramsci 53, Roma mostra a cura di Alessandro Camiz allestimento di Alessandro Franchetti Pardo

 

UNA LEZIONE FRA IL CIELO E LA PIAZZA

di Giuseppe Strappa

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in “Corriere della Sera” del 1 novembre 2008

Piazza Farnese è più bella del solito sotto un cielo lilla che ci regala, dopo tanta pioggia, una luce bizzarra e iridescente.

Comincio a montare il mio cavalletto da pittore sotto lo sguardo incuriosito dei carabinieri di guardia all’Ambasciata francese. Quando arrivano, alla spicciolata, gli studenti, capiscono che si tratta di una lezione all’aperto.

Inizio a parlare. La giovane Milù, la mia cagnetta che ha insistito per accompagnarmi, mi osserva perplessa sotto le auguste pietre della fontana.

Spiego ai ragazzi, prima di tutto, il senso dell’iniziativa, la protesta per i brutali tagli dei fondi all’università. Come già ora gli stanziamenti ottenuti da Valle Giulia, gli ambitissimi e rari finanziamenti per i Prin, progetti di rilevante interesse nazionale, destinati a migliorare lo sviluppo delle periferie, siano ridicoli di fronte al mare di soldi e di cemento che la speculazione sta riversando sui nostri quartieri. E quanto sia irrazionale che un dipartimento che costa allo Stato un bel po’ di quattrini, venga alimentato da pochi spiccioli. Come se un’industria che produce pomodori in scatola, azzardo, decidesse di risparmiare non acquistando più pomodori. Gli studenti sorridono.

Comincio la lezione: l’architettura che nasce dalla vita.

Cerco di disegnare, su carta da pacchi, la nascita del tessuto romano, la solidarietà tra le modeste, dignitose case a schiera che si uniscono, formano le contrade, si trasformano in isolati, in case in linea, in palazzi. Un grande fiume ininterrotto di costruzioni, aggiornamenti, rovine, rifusioni.

Un fabbro del posto, che conosco da anni mi fa una sofisticata domanda sui nodi tettonici della casa romana, tra l’ammirazione dei ragazzi. Quando alcuni turisti cinesi ci fotografano, capisco che siamo entrati in una cartolina, che facciamo parte del colore locale.

Ci spostiamo a Campo de Fiori, un testo d’architettura didattica che spiega, con un colpo d’occhio, quello che nessun disegno può comunicare. Quanto aveva torto Le Corbusier quando diceva che non bisogna portare gli studenti di architettura a Roma, dove mancano il Settecento e l’Ottocento, i secoli della modernità! Tutte le facciate che vediamo sono ottocentesche.

La modernità muraria romana nasce dalla trasformazione di tracce profonde, come depositi della memoria che riemergono attivi e vitali. La poesia nascosta di queste facciate, spiego, si può capire solo studiandone la lingua. Li avrò convinti?

Arriviamo a via di Grottapinta, dove il tessuto di case è orientato dal sostrato potente del teatro di Pompeo e si avvolge nella raggiera delle sue rovine.

Sulla magica curva che, fastosa e pedagogica, separa gli edifici dal cielo, le nuvole preparano nuova pioggia.

Termina la lezione. Milù, spossata da tante chiacchiere, si è addormentata sui gradini del Teatro dei Satiri. Ma lei sa già, sono sicuro, che Roma è un premio.

Lezione partecipata: progettare il paesaggio archeologico

Lezione partecipata

14 novembre 2008, ore 18.00

Facoltà di Architettura “Valle Giulia”

lezione partecipata di

Alessandro Camiz Ph. D. con gli studenti e le studentesse del seminario “Archeologia e progetto” (laboratorio di sintesi Prof. Strappa 2007/08)

Progettare il paesaggio archeologico con la storia

www.paesaggioarcheologico.info

Giuseppe Strappa

Giuseppe Strappa

Il prof. Giuseppe Strappa è attualmente docente ordinario di Progettazione architettonica e urbana presso la Facoltà di Architettura di Roma “Valle Giulia” e Presidente del Corso di Laurea in Scienze dell’Architettura e della Città (Sac). E’ stato docente e direttore del Dipartimento di Scienze dell’Ingegneria Civile e dell’Architettura presso la Facoltà di Architettura “del Politecnico di Bari. Le sue ricerche riguardano soprattutto l’architettura romana (tra le sue pubblicazioni: Tradizione e innovazione nell’architettura di Roma capitale, Roma 1989 (con saggio introduttivo di Gianfranco Caniggia); Atlante di architettura moderna a Roma e nel Lazio, Roma 1997) e gli strumenti dell’architettura intesa come fase ultima di un processo continuo, tecnico e storico, di trasformazion. La lettura di questo processo è contenuta in opere come Unità dell’Organismo architettonico (Bari 1995) e La città come organismo (Bari 2004). Ha vinto concorsi di progettazione ed ha realizzato, tra l’altro, la sistemazione di piazza Mastai a Roma e i nuovi cimiteri di Terni e di Roma Laurentino. Ha tenuto lezioni e conferenze presso numerose università italiane e straniere. E’ membro del Consiglio direttivo dell’ISUF (International Seminar on Urban Studies) e della Casa dell’Architettura di Roma. Collabora a riviste di architettura ed al quotidiano “Il Corriere della Sera”. E’ direttore della collana dei “Quaderni di architettura e costuzione” del Dipartimento Ar_Cos della Sapienza.